22 Giugno 2024 ore 18:00
Piazza IX Aprile
Dal 2001, L’uomo in più del nostro cinema, Paolo Sorrentino, ha fatto professione di fede in sé stesso, in direzione garbata e contraria rispetto al cinemino de ‘noantri, in ossequio a una volontà di potenza stilistica, e in presenza di un asseverato miracolo: dell’osceno talvolta e della scena sempre, dell’amore e le sue conseguenze, della bellezza grande e ovunque. Internazionale per dipartita – dal Neorealismo – presa, magniloquente per identità manifesta, luogotenente per immagini e suoni, in poco più di vent’anni Sorrentino s’è preso il nostro cinema, un Oscar (La grande bellezza, 2014) e licenza di stupirsi: la forma a corroborare la sostanza, la bravura e giammai l’abilità, il ferirsi a morte, e il rinascere per altre sinestesie. Con l’ultimo *Parthenope*, canto di sirena e invero figura d’Odisseo, parimenti autodeterminazione femminile e determinazione autoriale, ritrova Napoli e un’autobiografia, più che immaginaria, immaginata, specchiando sé stesso e gli spettatori nella comune appartenenza d’homo videns: “Antropologia è vedere”. crea un titolo per questo incontro.
Interviene Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore, premio Oscar con il film La grande bellezza. Nel 2022 con il film È stata la mano di Dio candidato al Premjio Oscar come miglior film straniero, vincitore del Leone d’Argento Gran Premio della Giuria e del Premio Marcello Mastroianni alla 78ª edizione della Mostra del cinema di Venezia.
In dialogo con Federico Pontiggia, Il Fatto Quotidiano.