23 Giugno 2024, ore 17:00
San Domenico Palace
Presenza in esclusiva per l’Italia
In collaborazione con Università degli Studi di Catania Jonathan Safran Foer, con la sua scrittura, ha saputo creare il confine labile e sfumato che corre tra la creatività e la catastrofe. Con i suoi libri, da Ogni cosa è illuminata a Eccomi (Guanda) passando per la sua saggistica, l’autore ha raccontato l’11 settembre, la profetica distruzione di Israele, il riscaldamento globale. Allo stesso modo i libri di Etgar Keret raccontano le turbolenze che riscrivono la condizione umana, da cui ripartire per la definizione di quello che siamo, e di quello che è il mondo. Una conversazione tra letteratura e vita per riflettere sulle creative distruzioni – o distruttive creazioni – comunitarie e collettive del presente.
Intervengono
Jonathan Safran Foer Ha esordito a venticinque anni con Ogni cosa è illuminata (Guanda), best seller internazionale e vincitore del National Jewish Book Award e del Guardian First Book Award. Ugualmente fortunato il secondo romanzo, Molto forte, incredibilmente vicino. Da entrambi i romanzi sono stati tratti film di successo.
Etgar Keret
ra i più popolari autori israeliani contemporanei. I suoi libri, tradotti in quarantadue lingue, come i suoi film e le sue sceneggiature, gli sono valsi premi e riconoscimenti. I suoi racconti appaiono regolarmente su The New Yorker e sulle principali testate italiane.
In dialogo con Francesca Longo, Prorettrice dell’Università di Catania. Modera Viviana Mazza, Corriere della Sera.
Trascrizione