In una società sempre più iperproduttiva e ipercompetitiva, appare necessario il ritorno alla cultura dell’ozio che, andando oltre la valenza negativa a cui è stato relegato, si fa spazio per la crescita personale, modo per coltivare la creatività e strumento per immaginare un futuro più sostenibile. Raccogliendo l’eredità di un “pensiero dell’ozio” da Keynes a Gončarov, La felicità negata (Einaudi) di Domenico De Masi apre un dibattito sulle priorità del nostro tempo e sulla costruzione di una società più giusta.
In dialogo con Antonio Siracusano, Gazzetta del Sud.