-

OSCAR WILDE E L’ARCADIA TAORMINESE

Oscar Wilde arrivò a Taormina nel 1898, fortemente attratto, come il suo amico Andrè Gide, dal clima arcadico e dalle suggestioni mitologiche che la Sicilia offriva ai viaggiatori, come testimoniano questi suoi versi, tratti dal “Charmides” e composti nel 1881, ben prima del suo arrivo nell’Isola:

«He was a Grecian lad, who coming home
with pulpy figs and wine from Sicily
Stood at his galley’s prow, and let the foam
grow through his crisp brown curls unconsciously,
and holding wave and wind in boy’s despite
peered from his dripping seat across the wet and stormy night»

«Era un giovane greco che tornando in patria
Dalla Sicilia coi fichi succosi e vino,
Stava a prua del veliero, lasciando che la spuma
Gli infradiciasse i ricci folti e bruni. Non badando
Al vento con disdegno fanciullo, non badando alle onde
Scrutava tra gli scrosci la notte tempestosa»

Venuto da solo, Wilde visitò la Sicilia alla fine del 1897. In gravi difficoltà finanziarie, pur di contenere lo scandalo nato dalla sua celebre relazione con Lord Alfred Douglas, decise di allontanarsi provvisoriamente dal giovane Alfred, pur con la ferma intenzione di rivedersi presto.

Arrivato in Sicilia, il grande scrittore irlandese, complice la suggestiva atmosfera di Taormina, indirizzava al suo amante Alfred Douglas, noto come “Bosie”, pensieri di grande intensità e sentimento: “le mie braccia, senza di te, stringono il vuoto”, “ho scoperto il paradiso degli innamorati, dove verremo un giorno a vivere insieme”.

A testimoniare la permanenza di Wilde in Sicilia, resta la fitta corrispondenza tra lo scrittore e l’amico Robert Ross, che ci dà anche notizia delle numerose visite che Wilde fece all’atelier taorminese di Von Gloeden, che godeva già di grande fama in tutta Europa.
Durò un mese esatto la vacanza taorminese di Oscar Wilde, che tornò con la valigia piena di ritratti di quei “meravigliosi ragazzi”, come definì i ragazzi delle fotografie di Von Gloeden, molti dei quali raccontava di aver preparato lui stesso per posare nelle foto. Tutt’oggi, tra le carte appartenute ad Oscar Wilde, si conservano due fotografie di Von Gloeden.

A Taormina pernottò presso l’Hotel Victoria, tuttora esistente in Corso Umberto al civico 81, che così appare, qualche anno dopo, nel diario di viaggio di due Americane venute in Sicilia: «Al centro della città c’era l’Hotel Vittoria, frequentato da artisti e buongustai, famoso per la cucina e per il giardino che si arrampicava per il pendio con terrazze fiorite, loggette, scalinate, ponticelli e piccoli passaggi che portavano a edifici e cortili su livelli diversi».
Oscar Wilde lasciò Taormina il 13 Febbraio del 1898. L’amico Gloeden, chiedendogli di ritornare, gli aveva teso una mano, con grande generosità ed affetto, mettendogli a disposizione la propria casa. Wilde gli rispose con amarezza: «Vi ringrazio, ma il sole mediterraneo non fa più per me. Alfred sì, lui apprezza il sole del Sud e può ancora goderselo, così giovane e innamorato della vita. So che ormai risiede quasi stabilmente a Capri, chissà che non decida di fare un salto a Taormina, della quale gli ho tanto parlato e dove abbiamo tanto sognato di potere un giorno vivere insieme».

I rapporti tra lo scrittore ed il giovane amante si deteriorarono presto e questo fu il calice più amaro. Nel 1900 Wilde ritornò in Sicilia, pochi mesi prima di morire, ma non avrebbe mai più rimesso piede a Taormina.