-

MISS HILL E L’ANTICA ARTE DEL RICAMO TAORMINESE

«Vi mando due pezzi di stoffa, che sono un lavoro tipico di Taormina. Lo fanno le donne, che stanno tutto il giorno sedute in strada a lavorare. È quello che rappresentava il telaio per le donne pagane, Penelope o Fedra. Solo che le donne pagane stavano dentro casa, in una camera al piano superiore, mentre queste stanno sedute insieme per strada, settimana dopo settimana, anno dopo anno». Con queste parole, nel 1920, David Herbert Lawrence inviava all’amica Amy Lowell alcuni ricami taorminesi che egli ebbe modo di apprezzare nei due anni in cui soggiornò a Taormina. Il ricamo è, nelle parole di Lawrence, un’occasione di socialità e di condivisione, dominato dalla ritualità quasi ieratica e sacrale del tessere lento delle donne del borgo.
Quello del ricamo taorminese fu un vero e proprio businness, capace di realizzare anche grossi guadagni con un export internazionale sino agli anni ’50 del Novecento. Ad avviare questa attività produttiva fu la filantropa inglese Miss Mabel Hill, figlia di Sir Edward Hill, proveniente da una famiglia di ricchi armatori gallesi, trasferitisi a Taormina alla fine dell’800.
La tradizione iniziata da Miss Hill (1866-1940) con la sua “Embroidery School”, nota anche come “Miss Hill’s School of Lace” (“Scuola di Ricamo di Miss Hill”) venne proseguita dalle suore Francescane Missionarie di Maria.

Miss Hill era arrivata a Taormina nel 1898 e si era trasferita con la famiglia nell’antichissimo ex Convento francescano di Santa Maria di Gesù (costruito nel 1221), già dimora del Viceconsole britannico a Messina, Sir Rainforth.
L’attività della scuola di ricamo di Miss Hill (che a sua volta aveva studiato alla “Royal School of Needlework”), con il sostegno del diplomatico olandese residente a Taormina, Mr Alphonse Grandmont, realizzerà prodotti artigianali di grande pregio. Preziosi foulard, camicette e cappelli, verranno esportati in tutto il mondo e saranno conosciuti in Sicilia come “travagghi ‘nglisi”, ovvero lavori inglesi. Le tecniche impiegate furono quelle del “drawn work”, ovvero del punto ago e del punto croce. Fu presto creata una succursale della scuola di ricamo a Castiglione di Sicilia, paese non distante da Taormina e dotato di un’antica tradizione tessile.
La colonia degli stranieri di Taormina, qui insediatisi a partire dalla fine del XIX secolo, doveva, a quel tempo, apparire molto varia, tant’è che la sua componente più “colorita” ispirerà al noto scrittore Robert Hichens, il racconto “La voce del sangue” (poi divenuto un film), in cui sono protagoniste donne straniere, ereditiere stravaganti, venute a Taormina alla ricerca di amori proibiti. La gran parte di questa comunità, tuttavia, fu molto attiva ed operosa nella promozione di un Comitato che operava in aiuto delle fasce più bisognose della popolazione locale.
Gli Hill capirono bene le potenzialità del nascente turismo a Taormina e fondarono il primo stabilimento balneare nella meravigliosa spiaggia dell’Isola Bella, dotato di bungalov e di pineta.
L’incantevole giardino della tenuta taorminese degli Hill, l’ex Convento francescano di Santa Maria di Gesù, oggi di proprietà delle Suore Francescane di Maria, è descritto nell’opuscolo “Gardens in Sicily” di Dorothy Glin, che fu ospite della casa nel 1911. Così vi leggiamo: «Camminiamo lentamente lungo l’ampio viale dove miriadi di formiche vanno avanti ed indietro rapidamente, tracciando autostrade in miniatura sulla ghiaia; ci raggiunge il dolce profumo delle roe selvatiche. Sul terreno irregolare tra le pale e il muro sopra la strada, sotto i mandorli e i cipressi, c’è una meravigliosa esplosione di fiori… un guppo di alti cipressi e di pini formano uno splendido contrasto con la luminosità del cielo… i nostri occhi e la nostra mente sono ancora colmi della bellezza che abbiamo lasciato dietro di noi».
La madre di Mabel fu tra le promotrici del club londinese “Friends of Sicily”, che organizzava un’esposizione permanente denominata “Exhibition of Sicilian scenery”. Nel manifesto di questo club campeggivano le parole: «Gli obiettivi di questa associazione sono di estendere la conoscenza delle bellezze del territorio, delle arti e dell’artigianato siciliano ed aiutare le persone a trovare un’ulteriore occasione di vendere i propri lavori».
Grazie a Mabel Hill sorgerà a Taormina la Chiesa Anglicana di St. George in Via Pirandello (a pochi passi dalla moderna stazione della funivia), progettata nel 1922 dall’architetto Sir Inigo Triggs. Nel 1921 Miss Hill vendette alle Suore Francescane di Maria la sua tenuta taorminese, ritirandosi a vivere nella panoramicissima casa a Guardiola Vecchia (proprio di fronte all’antico convento), circondata dalla pace e dalla bellezza di quel luogo che, molti anni prima, aveva scelto di chiamare casa.