Le Grand Bleu è il titolo della mostra di Velasco Vitali in esposizione a Taormina, durante le giornate del festival, presso l’ex chiesa del Carmine, dal 15 al 19 giugno. Il nome s’ispira all’omonimo film di Luc Besson che nel 1988 aprì la quarantaduesima edizione del Festival di Cannes, ottenendo in poco tempo uno straordinario successo di pubblico. La pellicola è girata per molte scene a Taormina e ripercorre la storia della competizione tra due campioni mondiali di apnea, ma soprattutto la passione condivisa in modo viscerale e fino all’ultimo respiro per gli abissi.
Il Grande Blu è il punto di partenza scelto dall’artista per riflettere sul concetto di libertà – tema al centro dell’edizione 2023 di Taobuk – e sulla potenza indomabile e misteriosa del Mediterraneo. In tal senso si propone come un focus sul disegno che passa in rassegna i suoi soggetti più cari: le mongolfiere, il branco, i paesaggi. Si compone di quaranta opere su carta di diversi formati e tecniche, olio, tempera, acquarello, china, incisione, realizzate dal 2010 a oggi. Le Grand Bleu è un viaggio di esplorazione in un mondo onirico, sconosciuto e profondo raccontato attraverso immaginari simbolo del confronto fra culture e civiltà. Con un approccio eclettico che abbraccia scultura, pittura, incisione e illustrazione, la pratica artistica di Velasco Vitali indaga gli aspetti più problematici delle condizioni umane attraverso metafore.
L’artista Velasco Vitali
Inizia la sua attività da autodidatta alla fine degli anni Settanta, lavorando con la grafica, la pittura e il disegno. Nel 1983 vince il Premio San Fedele e l’anno dopo viene invitato da Giovanni Testori a prendere parte alla mostra Artisti e Scrittori alla Rotonda della Besana, Milano. Nel 1986 ottiene la sua prima personale, a cura di Vittorio Sgarbi, presso la Compagnia del Disegno, Milano; nel 1999 partecipa alla XIII Quadriennale di Roma. Nel 2004 Electa pubblica Velasco 20, monografia sui primi vent’anni di lavoro con un contributo di Giulio Giorello e l’anno successivo le sue opere entrano nella collezione del MACRO. Nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della 54. Biennale di Venezia, dove espone la scultura Veidrodis, presenta l’installazione Branco a Bruxelles e pubblica Apriti cielo, volume che raccoglie acquarelli sul tema del sacro. Tra le sue mostre più recenti si ricordano FUGA, a cura di Mark Gisbourne e Giacinto di Pietrantonio, Galleria Mazzoli, Modena; Veduta, a cura di Danilo Eccher, M77 Gallery, Milano; Branco , Reggia di Venaria, Torino; Sbarco, museo PART, Rimini; Goldwatch, Galleria Assab One, Milano; Spazi Capaci, a cura di Alessandro De Lisi, Comunità Capaci, Palermo.
Partecipa all’inaugurazione
Domenica 18 Giugno – Ore 12:00
Palazzo dei Duchi di Santo Stefano
Fuori Cornice. Giuseppe Penone. Il respiro del mondo