Cinecittà, anni ’50. Le “maggiorate” – così le soprannomina Sandro Continenza – scatenano episodi di delirio collettivo, fanno scalpore su giornali, vengono contese dai principali produttori: sono seducenti e pubblicamente celebrate. Sono dive. Spaziando in fonti e ricerche metodologiche, Federico Vitella osserva il fenomeno del divismo nel suo essere fatto sociale che genera nuove forme di rappresentazione, veicola discorsi di genere e contribuisce a definire l’identità della nuova Italia repubblicana.
In dialogo con Dario Tomasello, Università di Messina.