Jonathan Safran Foer, con la sua scrittura, ha saputo creare il confine labile e sfumato che corre tra la creatività e la catastrofe. Con i suoi libri, da Ogni cosa è illuminata a Eccomi (Guanda) passando per la sua saggistica, l’autore ha raccontato l’11 settembre, la profetica distruzione di Israele, il riscaldamento globale. Allo stesso modo i libri di Etgar Keret raccontano le turbolenze che riscrivono la condizione umana, e da cui imparare, rinascere, ripartire per la definizione sempre perenne di quello che siamo, e di quello che è il mondo. Una potente conversazione letteraria e umana per riflettere sulle creative distruzioni – o distruttive creazioni – comunitarie e collettive del presente.
In dialogo con Francesca Longo, Prorettrice dell’Università di Catania.
Modera Viviana Mazza, Corriere della Sera.