E ancora: “Tale dibattito è significativo e autentico oppure con l’andare degli anni si è trasformato in una sorta di obbligo formale, di tributo che il senso di colpa europeo si sente in dovere di pagare una volta all’anno agli ebrei e ai patimenti da loro subiti durante la Shoah? E noi rappresentanti di questa generazione, di tutti i popoli e le religioni comprendiamo l’incisività e l’attualità degli interrogativi che la Shoah ci prospetta e la rilevanza che hanno per noi ancora oggi soprattutto oggi?”.
David Grossman, in Sparare a una colomba (Mondadori) si interroga sul senso della Giornata internazionale della memoria che ricorre il 27 gennaio. Sei milioni di ebrei morirono in un eccidio senza precedenti nella storia dell’umanità che, dopo quel momento, non fu più la stessa.